Il racconto dei mosaici dell’Aula nord della basilica e dei riti delle prime comunità cristiane di Aquileia. L’antropologo e studioso Gianpaolo Gri dialoga con Mario Brandolin.
INGRESSO LIBERO
Si è molto dibattuto sulle origini della Chiesa aquileiese. Un’istituzione che a partire dai primi secoli dopo Cristo ebbe un ruolo molto importante nella gestione del potere ecclesiastico e non solo in Friuli. La figura del Patriarca di Aquileia, infatti, rimase per secoli determinante nel gioco politico che caratterizzò la storia di queste terre, in equilibrio tra Papa e Imperatore. La leggenda vuole che a portare il cristianesimo in questo lembo territoriale del nord-est sia stato l’evangelista Marco accompagnato da Ermacora, primo martire aquileiese. Questa origine, più volte messa in dubbio dagli storici di scuola positivistica del primo ‘900, come lo storico friulano Pio Paschini, ha trovato nuova e più stimolante forza negli studi di monsignor Guglielmo Biasutti che riaprì la discussione nel 1959 con un agile opuscolo, “La tradizione marciana aquileiese”; e negli studi di don Gilberto Pressacco che dal lavoro di Biasutti derivarono. Sorta come colonia ponte tra Mediterraneo orientale ed Europa nord orientale, Aquileia fu da subito importante crocevia non solo economico e militare ma anche culturale. Qui si incrociarono culture lingue e religioni tanto da giustificare