9.4

Ore 20:30
Sala Luttazzi, Trieste

Il barbiere di Trieste

Uno scoppiettante spettacolo teatrale e musicale vede sul palco, insieme, la compagnia ArtiFragili di Trieste e i musicisti dell’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani. Da Siviglia a Trieste, la celebre vicenda del barbiere Figaro trova una nuova ambientazione e nuovi volti grazie al testo curato dalla giovane compagnia triestina. E la musica? Non potrebbe essere più rossiniana di così!

Programma

Trieste, 1775. Carlotta, giovane della nobiltà viennese, vive reclusa nella casa del suo tutore, il ricco mercante Bartolo Andrulaki, deciso a sposarla quanto prima.

A rovinare i suoi piani, arriva in città di Sua Altezza Illustrissima il Conte di LebendeSeele, alla ricerca della misteriosa ragazza, che gli ha rapito il cuore alla corte di Vienna.

Riuscirà il barbiere Figaro a realizzare il sogno d’amore del Conte e di Carlotta e liberare la fanciulla dalle grinfie di Bartolo, sabotando il malefico piano orchestrato da Don Antonio? A Siviglia ce l’ha fatta, ma a Trieste?

Siamo consapevoli che il nostro è un progetto ambizioso, a detta di molti difficile da realizzare, soprattutto al giorno d’oggi.

Ma proprio questo momento, dopo due anni di pandemia, ci è sembrato il migliore per poter realizzare questo spettacolo, che parla di libertà, e di quel confronto generazionale che oggi più che mai è necessario.

Note di regia:
Lo spettacolo si basa sul testo Il Barbiere di Siviglia di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (1775) e sull’opera omonima di Gioachino Rossini, ed è stato riadattato e ambientato a Trieste proprio quando è stato scritto, momento che coincide con un periodo di grande splendore per la città e per i territori circostanti, sul finire della grande esperienza di Maria Teresa d’Austria sul trono imperiale e l’inizio della definitiva affermazione della città di Trieste moderna come la conosciamo. Siamo in un’epoca di prosperità per Trieste e i territori circostanti, un’epoca caratterizzata dalla pacifica convivenza di popoli e culture differenti grazie al porto e ai suoi traffici che univano il mare e la terraferma, una sorta di laboratorio mitteleuropeo che aveva già in sé alcuni principi dell’Europa unita di oggi, un luogo senza confini, di libera circolazione delle persone, di crescita sociale e culturale insieme, che racchiude bene il motto ufficiale dell’Unione europea “unita nella diversità”. Ecco quindi che questo testo teatrale, un grande classico celebre in tutto il mondo, ci è sembrata l’opera ideale per affrontare temi quali la convivenza pacifica tra le diverse culture presenti oggi in un mondo senza confini. Ma non solo. Analizzando il testo e scavando nelle dinamiche tra i personaggi, è emerso fin da subito un conflitto che ha sempre bisogno di essere affrontato a viso aperto, senza pregiudizi: quello generazionale. L’eterna lotta tra i vecchi e i giovani, tra visioni del passato e visioni del futuro. Anche e soprattutto adesso, in questo difficile momento storico.

Organico

Adattamento e regia: Giacomo Segulia
Con: Veronica Dariol, Omar Giorgio Makhloufi, Daniele Molino, Davide Rossi, Giacomo Segulia.
Fisarmonica: Mitja Tull
Violino: Alessio Venier
Clarinetto: Giacomo Cozzi.

Costumi: Sara Favero
Scenografie: Michele Latin
Maschere: Francesco Garuti
Foto: Fiammetta Rodella