21.7

Ore 22:00
Piazza del Duomo di Cividale del Friuli

L’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani è protagonista dello spettacolo che chiude l’edizione 2019 di Mittelfest Festival. Diretta da Walter Themel, si esibirà in uno spettacolo dedicato all’arte e alla cultura friulane, prodotto da Mittelfest e ARLeF Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, in collaborazione con Fondazione Friuli.

Il concerto è a pagamento, per informazioni a proposito di biglietti e prenotazioni, suggeriamo di visitare direttamente il sito del Mittelfest.

Programma

La ricchezza di arte e cultura di un territorio, di un popolo, può essere raccontata con un evento breve, denso, come un viaggio nella bellezza che mette insieme diverse forme d’arte. Così nasce lo spettacolo Maraveis in sfrese (Meraviglie socchiuse) che – attraverso la fusione di musica, letteratura, light design, videoarte e documentazione pittorica – intende trasmettere, per momenti epocali e apicali, la forza espressiva di alcuni fra i più importanti musicisti e artisti friulani, passati e contemporanei.

Il percorso, siglato all’inizio dall’epico Inno del Friuli di Valter Sivilotti, ripercorre la storia della musica friulana con composizioni di Jacopo Tomadini, Alfredo Scannact (pseudonimo di Francesco D’Altan) rivisto da Daniele Zanettovich, Adriano Galliussi, Albino Perosa. Si passa poi alla contemporaneità con Zanettovich stesso, che genera una composizione da un tema aquileiese, Alessio Venier, su una poesia di Angelo Pittana (Agnul di Spere), e Federico Gon, che ricrea i temi del musicista tardo cinquecentesco Giorgio Mainerio tratti dal Libro de’ balli (1578). Si prosegue con una prima assoluta di Renato Miani – Stelis cidinis del poeta Umberto Valentinis – per concludere questo viaggio d’arte con le composizioni di Cecilia Seghizzi, Luna (per coro, su liriche di Biagio Marin), in coincidenza dei 50 anni dell’allunaggio, Gianfranco Plenizio (autore della colonna sonora di E la nave va di Fellini e direttore d’orchestra per Billy Wilder e Brian De Palma) e Antonín Dvořák (con una Danza slava, in omaggio al Friuli, porta d’oriente).

I brani sono legati fra loro da brevi frammenti in lingua friulana (con sottotitoli) e sono impreziositi dalla proiezione animata di immagini di grandi artisti che vanno dal Pordenone a Giovanni da Udine, da Cameo ai Tiepolo, da Colavini a Napoleone Pellis, dai Basaldella ai Ciussi, Zigaina, Bront, Cragnolini, Celiberti (la maggior parte tratti dalla preziosa collezione della Fondazione Friuli). Nel contempo uno spettacolo di luci dà alla serata una dimensione onirica e sospesa.

Direzione artistica: Marco Maria Tosolini
Videoimmagini d’arte: Federico Màzzolo
Testi in lingua friulana: Carlo Tolazzi
Voce recitante: Chiara Donada
L’apparizione: Matilde Ceron

Musiche di Valter Sivilotti, Jacopo Tomadini, Alfredo Scannact, Adriano Galliussi, Albino Perosa, Daniele Zanettovich, Federico Gon, Renato Miani, Alessio Venier, Cecilia Seghizzi, Gianfranco Plenizio, Antonín Dvořák